“Nostalgia, nostalgia canaglia…” cantavano Al Bano e Romina Power qualche anno fa.

E, negli ultimi anni, la nostalgia la fa da padrone in moltissime operazioni commerciali per la comunicazione d’impresa delle aziende più disparate.

Stiamo parlando di Vintage Marketing!

Non fatevi ingannare, il concetto è piuttosto semplice e sicuramente, dopo alcuni esempi, capirete subito a cosa mi riferisco: Avete presente il successo che hanno ottenuto, nel settore automobilistico, i lanci della Fiat 500 nel 2007 e della Mini nel 2001, oppure della San Pellegrino Vintage Collection o i gelati riproposti da Algida, dopo anni e anni di oblio, nel settore food? Tutti prodotti figli del Vintage Marketing, ripescati dal passato e riproposti in chiave attuale.

Questa pratica deriva soprattutto dalla tendenza, accresciuta con l’inizio del nuovo millennio, alla ricerca e alla riscoperta di tutto ciò che è retrò, vintage, che fa revival: potevano forse le aziende lasciarsi sfuggire una tendenza così evidente?

Perchè mai un’azienda dovrebbe creare un prodotto – o addirittura un brand, come nel caso di Mini – vintage?
Perchè prima di tutto costituisce una enorme operazione di marketing esperienziale: costituisce un richiamo al passato, magari addirittura all’infanzia, fa scaturire emozioni particolari, riportando a momenti in cui “si stava meglio”, si avevano meno pensieri.

É inoltre un sistema per differenziare i propri prodotti, che può comunque portare a un effetto-traino anche sugli altri già esistenti.
Infine, è da notare che il costo rispetto al lancio di un prodotto totalmente nuovo è di gran lunga inferiore, poiché si hanno già un design, degli schemi, strumenti produttivi adatti (ovviamente bisogna evitare di copiare semplicemente un prodotto, adattandolo alle necessità odierne), mentre il rischio di insuccesso è modesto, dato che solitamente viene riproposto in chiave vintage un prodotto che già a suo tempo ha avuto un buon successo, che lo ha fatto restare ben impresso al pubblico.

Il Vintage Marketing però non riguarda solo la riproposizione di un prodotto, ma può essere anche un’efficace strumento alternativo la comunicazione d’impresa (e dei suoi propri prodotti):

Una campagna a tema retrò con colori, stili, immagini che rimandano a un determinato periodo, anche per un prodotto o servizio moderno, può essere la chiave per distinguersi dalla concorrenza, dando quell’impatto e suscitando quelle emozioni in grado di far la differenza.

Con un’importante regola:


Non mischiare riferimenti di varie epoche, l’unico risultato sarebbe un “effetto accozzaglia” che terrebbe tutti alla larga.

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