Con la sempre maggiore presenza del web nella vita quotidiana, ci rendiamo conto che ormai le notizie si susseguono ora per ora, se non di minuto in minuto, quando fino a qualche anno fa, prima dell’avvento dell’uso massificato di internet, le notizie erano quelle date dai tg 1 volta al giorno, riprese magari nell’edizione successiva.
Questa premessa non è per fare il discorso del “non ci sono più le mezze stagioni”, “si stava meglio quando si stava peggio” e via dicendo… No, qui il discorso è di tutt’altro tenore:
tante notizie possono essere una grande opportunità.
Opportunità per cosa?
Beh, lavorando nella comunicazione d’impresa, il discorso è lineare: per raggiungere nuovi potenziali clienti.
Si chiama Real Time Marketing… È, almeno a parole, un concetto abbastanza semplice: intercettare una notizia/argomento caldo (in gergo questa azione è definita “newsjacking”) cavalcando l’onda emotiva generata da essa per raggiungere più persone
Intendiamoci: non ci riferiamo a notizie di cronaca nera o comunque legate a eventi tragici, quello si chiama sciacallaggio, è eticamente deprecabile e 99,9 volte su 100 è controproducente… Meglio tenersi i nostri 100 followers su Facebook che trovare 1000 persone che ci vedono come il fumo negli occhi e che saranno disposti a tutto per boicottarci, non trovate?
Qui si parla di notizie che fanno sì discutere, e magari un pò impressione, ma entro limiti dettati dal buonsenso, per utilizzarle a stretto giro e veicolare il nostro messaggio, il notro brand, utilizzandole come vera e propria strategia di marketing fuori dalla logica di campagne preparate.
Grazie proprio alle tecnologie digitali (social media in prima linea, e a seguire anche tutti gli altri canali, dal banner su internet al volantino, dalla cartellonistica all’inserzione sul giornale, a nostra discrezionalità insomma) è possibile utilizzare in tempi brevissimi la notizia: da qui il nome di Real Time Marketing.
Un paio di esempi di Real Time Marketing efficace?
Qualche anno fa, Guido Barilla (patron della famosa azienda alimentare) dichiarò in un’intervista che non avrebbe mai rappresentato una coppia omosessuale per la pubblicità di un suo prodotto, essendo la sua azienda per la “famiglia tradizionale”. Quella dichiarazione nel giro di pochi minuti era già ripresa da agenzie e giornali online, e nel giro di mezza giornata c’erano i primi concorrenti (e aziende di altri settori) che approfittarono del clamoroso scivolone cavalcandone l’onda emotiva con immagini pubblicitarie, post, tweet e chi più ne ha, più ne metta.
Sempre tempo fa, un black out generale durante il superbowl mandò nel panico milioni di sportivi americani e non: Oreo, il famoso brand di biscotti, approfittò immediatamente della situazione postando un tweet che si accattivò migliaia di retweet e l’attenzione da parte della stampa.
Ovviamente ciò che appare quasi banale si rivela essere un lavoro decisamente complicato da attuare: bisogna esser pronti all’uscita della notizia (o prevederla, se è l’evoluzione naturale di una situazione già in essere), saper cogliere la notizia che può davvero far fare un balzo significativo alla nostra visibilità scartando le altre, studiare le azioni da attuare per sfruttare la notizia, mettere in atto la strategia decisa. E tutto condensato in poche ore, possibilmente prima degli altri.
Difficile?
Indubbiamente, infatti azioni efficaci di real time marketing non si vedono tutti i giorni: appunto per questo, un’azione del genere può generare un notevole (e rapido) valore aggiunto per l’azienda: più interesse, più interazioni, più curiosità da parte del pubblico, più possibilità di guadagno (vedere il grafico a fianco, da un’indagine di Gollin Harris sulla reazione a un brand pre e post campagna di Real Time Marketing).
Carpe diem.
